Open Menu
STORIE

Echolight, il primo ecografo per scovare l'osteoporosi.

21-10-2020

Invenzione tutta italiana, permette di individuare la malattia prima che si manifesti con improvvise rotture. Prevenire anziché curare, in un Paese sempre più vecchio, si tradurrebbe in un forte risparmio anche per il Sistema Sanitario Nazionale: “Esami di controllo andrebbero fatti già dopo i 20 anni”


Se non ci sono a monte problemi più seri o predisposizioni genetiche, basterebbe davvero poco per evitare di incorrere nell'osteoporosi: un po' di moto, una dieta controllata, ridurre l'alcol e possibilmente smettere di fumare. Ogni giorno veniamo bombardati da pubblicità che ci invitano a tenere d'occhio il colesterolo, nessuno però sa che c'è un'altra malattia, silenziosa, che inizia ad aggredire prestissimo il nostro organismo, soprattutto se siamo soliti cedere ai vizi di gola e non conduciamo una vita molto attiva: l'osteoporosi. “È l'epidemia silenziosa dei nostri tempi”, ci spiega Matteo Pernisa, fondatore, assieme a suo fratello Stefano,a Sergio Casciaro (CEO), Ernesto Casciaro e Francesco Conversano di Echolight SpA (qui il sito), azienda con sede a Lecce che ha sviluppato una tecnologia che permette di diagnosticare l’osteoporosi attraverso un’ecografia di pochi secondi. “E il paradosso è che di norma viene diagnosticata quando, in genere, è troppo tardi e l'osso è troppo debole”.


Cambiare il paradigma


“L'osteoporosi ormai è una vera e propria epidemia – continua Matteo – perché, in un mondo sempre più anziano, affligge sempre più persone: si calcola che, globalmente, ne soffra e ne soffrirà almeno una donna su tre e un uomo su cinque. Ed è silenziosa perché, senza prevenzione, non comportando sintomi, te ne accorgi solo quando ti sei già rotto l'osso: solo il 2% dei pazienti finiti in ospedale con una frattura aveva fatto analisi in tal senso prima: è sotto-diagnosticata e sotto-trattata”. Ma perché?


La risposta sta negli esami finora disponibili: la densitometria ossea, o mineralometria ossea computerizzata, indicata comunemente con la sigla MOC. Si tratta di fatto di una radiografia che, servendosi dei raggi X, permette di misurare la densità minerale ossea (Bone Mineral Density, BMD), cioè la quantità (espressa in g/m2) di minerali presenti nello scheletro e valutare la perdita di massa ossea. “È – spiega ancora il founder di Echolight - un esame costoso, invasivo, che comporta l'emissione di raggi X e la presenza di un radiologo”. Per tutti questi motivi, e soprattutto per ragioni legate alla salute del paziente, non può essere ripetuto in periodi ravvicinati. Anzi, in genere si fa persino dopo che è occorsa la prima rottura, quando ormai le ossa sono già allo stremo.



Secondo Matteo, basterebbe davvero poco per cambiare il paradigma: “Echolight fa una scansione ecografica, senza raggi X, può stare in ambulatorio, è già presente in diverse farmacie, non servono tecnici, è portatile, non deve essere installato in stanze schermate e consegna un referto immediato”. Insomma, con questa invenzione tutta italiana valutare la salute delle ossa può diventare facile come misurarsi la pressione o controllare i livelli di colesterolo nel sangue per poi fare i dovuti correttivi di rotta nel proprio stile di vita. “Consigliamo di iniziare già dopo i 20 anni. Un aneddoto che può essere utile a comprendere che nessuno è immune: quando partecipiamo alle fiere di settore testiamo EchoS sulle ragazze presenti allo stand, giovanissime e in piena salute, scoprendo spesso che sono predisposte all'osteoporosi per via di un'alimentazione sbagliata, di qualche bicchiere di troppo o del vizio del fumo”.


Una carta di identità per le ossa


“Di fatto, con la scansione di Echolight – prosegue Matteo – ti creiamo la tua, personale, carta di identità ossea, in questo modo puoi iniziare fin da giovane a tenere d'occhio i parametri e lo stato delle tue ossa e applicare i correttivi necessari”. C'è pure un parametro che valuta il rischio di frattura da qui a un quinquennio. In questo modo, si evita di ritrovarsi con le ossa mal messe da anziani e si consente allo Stato di risparmiare parecchio: “Un anziano con una frattura è un costo non indifferente per il Sistema Sanitario Nazionale: deve essere ricoverato, operato e poi riabilitato. Si calcola che nel 2050 i costi associati all'osteoporosi supereranno i 230 miliardi in tutto il mondo”. Ecco, insomma, perché prevenire è meglio che curare, anche per le casse dello Stato.


Al momento, EchoS, le apparecchiature di Echolight che consentono una scansione dell'osso (colonna vertebrale e femore) sono presenti in circa 20 ospedali italiani e in 60 strutture tra ambulatori, farmacie e cliniche. Questo ex spin off del CNR di Lecce, vincitore dello StartCup Puglia nel 2010, ha appena aperto una sede negli USA, a Seattle, e opera in oltre 40 Paesi. L'esame, a fini mutualistici, è equiparato alla MOC per cui è passato dal Servizio Sanitario Nazionale.

Share Close