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STORIE

CIBI Spray, il cerotto pugliese che individua le infezioni

05-11-2020

CIBI Spray è il progetto vincitore del primo hackathon digitale di Hack for Med, in collaborazione con il Salento Biomedical District, con focus sul Sensing & Monitoring.  


Sei ragazzi, conosciuti virtualmente durante il lockdown, hanno ideato un nuovo dispositivo medico e, nell'attesa di ottenere le dovute certificazioni, hanno deciso di partecipare alla prima tappa di Hack for Med per rafforzare la propria idea imprenditoriale.


Dopo il successo ottenuto dal progetto durante i lavori del Contamination Lab, si conferma dunque il grande interesse per questa idea innovativa e con grandi potenzialità.


Un cerotto spray che, oltre a proteggere la ferita, avvisa tramite diagnosi visiva se c'è una infezione in corso, così da individuarla fin dalle prime battute e arginarla senza troppi problemi. Sembra una diavoleria da film di fantascienza e invece è la soluzione studiata da sei ragazzi pugliesi. “Non è sempre facile riconoscere una infezione batterica agli stadi iniziali e spesso occorre attendere i tempi degli esami di laboratorio o, nel dubbio, ottenere la prescrizione di una cura di antibiotici che però potrebbe non servire”, racconta Gaia de Marzo, Ceo di CIBI Spray, startup innovativa under construction fondata con altri cinque compagni di avventura: Annika Müsse, Marco Pagliara, Cristian Potenza, Vincenzo Tarentini e Pieragiorgia Ciullo. Si sono incontrati all’interno del Contamination Lab di Lecce, “corso di sei mesi – continua Gaia – aperto a ragazzi di tutte le età, dai maturandi ai dottorandi e con qualsiasi background – che insegna a trasformare un'idea in un progetto imprenditoriale completo”.


Così il lockdown ha plasmato il gruppo


In realtà, il termine usato qualche riga sopra, incontrati, è inesatto, fa notare Cristian, perché “subito dopo l'avvio del Contamination Lab ci siamo ritrovati, come tutti, chiusi in casa per via del lockdown. Il nostro team è così nato e cresciuto tramite videochat, con il paradosso – sottolinea ridendo il CPO di CIBI Spray – che abbiamo vinto i primi premi, ovvero il titolo di miglior Elevator Pitch al Contamination Lab Unisalento e la medaglia d'argento allo Start Cup Puglia, senza nemmeno esserci conosciuti di persona”. “Di norma – gli fa eco Gaia – si organizza qualche pizza e si crea affiatamento frequentandosi; nel nostro caso tutto è nato online ma siamo riusciti subito a fare squadra”. “Penso – osserva Cristian – che il lockdown sia stato molto utile per fare nascere CIBI Spray quanto CIBI Spray è stato utile per farci sopravvivere al meglio al lockdown, nel senso che durante la quarantena tutti noi abbiamo dedicato tutto il tempo libero, ed è stato tanto, allo sviluppo di questa idea, mentre normalmente saremmo stati assorbiti e distratti da altro, come la vita privata e gli impegni universitari. Per via della clausura forzata abbiamo dovuto passare sul progetto gran parte delle nostre giornate che, d'altra parte, grazie a questa valvola di sfogo sono anche trascorse molto più velocemente”.


Un team giovanissimo e fiero di restare al Sud


“Siamo un team di giovanissimi – racconta sempre Cristian – l'età media e di circa 26 anni e siamo anche un gruppetto rispettoso delle quote rosa, che anzi vorremmo incrementare. Gaia è dottoranda in nanotecnologie, Annika in scienze biologiche e ambientali, mentre io, Marco, Vincenzo e Pieragiorgia siamo laureandi in ingegneria gestionale”. “L'idea di CIBI Spray, cioè di un prodotto a base di sostanze naturali di facile applicazione anche da parte di personale non specializzato che funzioni anche come strumento di diagnosi per le infezioni batteriche, è nata per caso, durante una chiacchierata tra me e Annika”, spiega Gaia, “ma non sapevamo come trasformarla in qualcosa di concreto, che addirittura potesse consentirci di trarne profitto. Un progetto imprenditoriale, insomma. Qui ci sono venuti in soccorso il Contamination Lab e Massimo De Vittorio, direttore del Center for Biomolecular Nanotechnologies dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce (che collabora con l’Università del Salento ed è partner dell’iniziativa), che è stato incredibilmente disponibile”. È stato proprio nei laboratori dell'IIT che è nato CIBI Spray. “Ho sempre sognato di creare qualcosa di mio a livello imprenditoriale – puntualizza Cristian – e con Contamination Lab si è concretizzata questa mia speranza. Soprattutto adesso che anche in Puglia si sta muovendo qualcosa, tra pubblico e privato, nell'ambiente delle startup. Non è affatto scontata l'opportunità di fare impresa, come non lo è essere assistiti da una Università che ti dia i primi rudimenti manageriali e pure un buon numero di contatti ma, soprattutto, non è per nulla scontato potere fare impresa qui al Sud”. E i prossimi passi? “Punteremo ai bandi regionali o a quelli di CDP – conclude Cristian – per fortuna ultimamente c'è davvero l'imbarazzo della scelta per chi costituisce startup innovative. Oppure tenteremo la sorte con finanziamenti privati, passando per il crowdfunding”.

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